ENTITLEMENT BY REGISTRATION: REGULATED DEREGULATION AND THE FORMALISATION OF SHORT-TERM RENTALS IN LISBON
Gianluca Bei e Augustin Cocola-Gant
Segnaliamo la lettura di questo interessante saggio basato sullo studio di caso della regolamentazione degli affitti brevi a Lisbona.
Dall’analisi, illuminante, si evincono alcuni importanti limiti, di cui tener conto e da evitare ai fini di una regolamentazione che si voglia effettiva ed efficace del fenomeno. Nel caso di Lisbona, infatti, la creazione incontrollata di un registro degli esercizi ha determinato addirittura l’effetto paradossale di un’estensione del fenomeno dovuta alla legittimazione di attività non sempre corrispondenti a criteri urbanisticamente adeguati e comunque esorbitanti rispetto alla sostenibilità territoriale della città nelle sue diverse aree. Apprendere dagli errori altrui, e non ripeterli, è il nostro messaggio di speranza per Roma.
Abstract (traduzione a cura di GRoRAB). La creazione di un registro è uno dei principali meccanismi utilizzati nelle regolamentazioni degli affitti brevi. Tuttavia il registro è lungi dall’essere una misura per mitigare l’impatto di questo mercato. Nell’articolo sosteniamo che rilasciando licenze i governi hanno a tutti gli effetti trasformato gli affitti brevi in attività legalmente protette, dando ai proprietari e agli investitori la stabilità per operare come business legittimo. A partire dallo studio di caso di Lisbona – dove nella città vecchia oltre 60 appartamenti su 100 detengono una licenza per operare come affitto breve, essendo considerati “legittimi” – riflettiamo su come la regolamentazione portoghese abbia voluto integrare la componente informale del settore in quella legittima e formale. Una scelta di stampo neoliberista, che in definitiva include gli affitti brevi nel più ampio processo di finanziarizzazione post-2008 degli affitti. Sulla base dei nostri risultati, proponiamo che le misure di regolamentazione siano utilizzate per mitigare e limitare l’espansione di questo mercato.