LA PROPOSTA DI LEGGE DI ALTA TENSIONE ABITATIVA
Per sensibilizzare sulle nefaste conseguenze del fenomeno ingovernato delle locazioni turistiche cittadini e associazioni hanno formato Alta Tensione Abitativa/ATA, una campagna nazionale nata a Venezia nel 2021 dopo una proiezione pubblica del film di Andrea Segre “Welcome Venice” che con grande anticipo racconta le criticità di un fenomeno che nella città lagunare non risparmia neanche le residue zone popolari periferiche. In questi due anni ATA ha approfondito la questione (…) con convegni scientifici per specialisti del settore giuridico, economico, turistico e urbanistico, ed altri di dimensione internazionale per scambiare informazioni con quanto avviene in altri paesi. Il lavoro ha avuto come esito l’elaborazione di una proposta di legge per la regolamentazione delle locazioni a breve termine, incardinata su alcuni principi fondamentali:
- applicare la norma ai comuni ad Alta Tensione Abitativa: con ciò garantendo la proporzionalità dell’intervento destinato a contesti in cui è ratificata una crisi abitativa, evitando di riferirsi solo alle città d’arte o di finalizzare la norma al rispetto del decoro;
- ridimensionare l’attuale scenario che ha già superato la soglia critica: il numero delle LT (Locazioni Turistiche) è oggi eccessivo, non basta dunque fare affidamento sulla leva fiscale che congela lo stato di fatto esistente (i buoi sono già usciti dalla stalla e bisogna farli rientrare);
- contingentare: limitando il numero degli immobili che è consentito dare in locazione turistica entro una determinata soglia, da calcolarsi in rapporto al numero degli abitanti;
- garantire l’accesso a tutti: subordinando l’avviamento dell’attività alla partecipazione a bandi comunali di durata limitata (quinquennale, un tempo sufficiente a rientrare degli investimenti coincidente con la durata dei contratti a canone concordato) e introducendo il principio della rotazione tra i beneficiari laddove il numero delle domande sia superiore alla soglia di cui al punto precedente;
- favorire l’attività d’integrazione al reddito dei residenti: per un verso assoluta libertà a chi affitta una camera in casa propria (com’erano i B&B) senza limiti di alcun genere né autorizzazioni di sorta e, per altro verso, facoltà di affittare l’intera casa per un massimo di 90 giorno l’anno (altrimenti vuol dire che non si è residenti);
- evitare la concentrazione in capo a un singolo soggetto: limitando il numero di case che un proprietario può destinare a LT;
- fare una legge nazionale: i principi della norma devono valere sull’intero territorio nazionale;
- riconoscere il massimo decentramento amministrativo, autonomia e flessibilità ai comuni: all’interno dell’inquadramento nazionale restituire il pallino alle amministrazioni locali che sono quelle che hanno il polso della situazione dando ai comuni facoltà di adottare questo regolamento, il potere di declinarlo anche differenziandolo all’interno delle aree comunali, il diritto di modificare nel corso del tempo con agilità i criteri del regolamento in modo da adeguarlo ai cambiamenti sopraggiunti nel territorio (incoraggiando così i comuni a dotarsi di assessorati e osservatori alla casa con strumenti analitici che consentano di seguire le dinamiche in atto);
- rispettare le prerogative della proprietà privata nel rispetto dell’interesse pubblico: il diritto soggettivo non può in alcun modo danneggiare il diritto preminente collettivo.
Questa introduzione è tratta da due articoli di Giovanni Leone: “Locazioni turistiche, fenomeno ingovernato”, 8 novembre 2023; “Locazioni turistiche, la proposta di ATA”, 20 novembre 2023.